Anche l’occhio vuole la sua parte. È forse questo un modo di dire conosciuto un po’ in tutta Italia, che ci ricorda che anche la cosa più semplice e grezza, se fatta con cura, migliora di molto il suo aspetto. Un concetto di bello che non è mai passato in secondo piano, e che anzi ha finito per influenzare anche il mondo della tecnologia.
Dopo un primo impatto con prodotti spartani, di fronte ai quali eravamo noi a doverci adattare alle loro richieste, le cose sono cambiate. Già negli anni novanta il desing dei principali prodotti informatici e tecnologici iniziò a cambiare, e questi diventarono sempre più piccoli, semplici, iper funzionali.
Non più dieci pulsanti per dieci funzioni, ma un pulsante per cento attività. Un concetto che stravolse tutto, dai vecchi videoregistratori o lettori dvd ai più moderni music player. Ma non solo loro: questo concetto toccò anche le cuffie, indipendentemente dalla loro funzione.
Queste infatti esistevano già in numerose varianti, spesso anche molto belle ed accattivanti da vedere. Il settore musicale riuscì a produrre cuffie magnifiche, spettacolari, legate a grandi eventi o a presentazioni importanti. Ma tutto ciò non avvenne nel settore informatico, che continuò a dotarsi di prodotto un po’ “bruttini” per quanto funzionali.
Un vecchio concetto
Le cuffie da gioco, e più generalmente quelle impiegate in ambito informatico, non vennero coinvolte in questa ondata di cambiamento. Questi prodotti rimasero fedeli al concetto di “funzionalità”, per il quale bastava essere prestanti una volta collegate al computer. Stop, niente di più niente di meno.
Questo concetto resistette strenuamente fino ai giorni nostri, quando sembrava quasi inutile spendere di più per avere dei prodotti semplicemente più belli. Alla fin fine, le cuffie da gioco si usano in casa, chiusi in una stanza. Perché acquistarne di più belle, se la loro funzione di fondo è quella?
In tempi più recenti questo concetto è stato scardinato, ed il design delle varie cuffie da gioco è stato rivisto. Sempre più utenti sono disposti a pagare qualche euro in più per avere dei prodotti più belli, che si abbinano ai computer o che stanno bene esposte in salotto.
Oggi le cose sono cambiate. Queste funzioni, per quanto specifiche, hanno dei prezzi calmierati ed accessibili, e permettono di godere di tutte le funzionalità disponibili senza spendere un occhio della testa. Anche per questo motivo, è divenuto sempre più frequente vedere modelli differenti, in grado di attirare l’utente in base alla loro forma.
Questo perché le cuffie da gioco, attualmente, hanno raggiunto il loro “limite di sviluppo”, per cui non disporranno di nuove funzioni rispetto a quelle che già non hanno. Si trovano cioè all’apice delle loro funzionalità, ed è sempre più difficile vantare funzioni che altri non hanno.
Classico, dedicato, futurista, retrò…
A cercare i vari modelli di cuffie da gioco divise in base al loro design, vi sembrerà di trovarvi di fronte ad un catalogo di opere d’arte. Se in passato esistevano solo prodotti grossomodo identici, spesso di colore grigio e con sfumature e dettagli di diversi colori, oggi esistono decine e decine di cataloghi.
Ci sono cuffie da gioco dedicate a varie serie videoludiche, cuffie dedicate a grandi personaggi della storia (in ogni campo), cuffie collegate a particolari eventi, e quindi con forme particolari ed identificative. Chi più ne ha, più ne metta.
Molto importante è stato il concetto di bundle, che ha portato molte cuffie di design nelle case dei videogiocatori. Queste infatti venivano vendute (o regalate) assieme a console da gioco, a videogame o computer, in modo da dotare l’utente finale di una semplice cuffia da gioco, ma con qualcosa in più.
Dopo questa prima fase, arrivano anche i veri e propri prodotti di desing, realizzati cioè da grandi artisti in occasione di particolari collaborazioni. Anche in questo caso si trattava di una cosa già vista in altri settori, ma che per la prima volta si affacciava anche nel mondo informatico.
Oggi le cuffie di design sono dei prodotti di culto, molto richieste ed ampiamente disponibili sul mercato. Certo, è sempre possibile acquistare modelli classici, ma a parità di prezzo è più facile orientarsi verso prodotti nuovi, freschi e gradevoli.
Accessibilità e prestazioni
Già, avete letto bene: a parità di prezzo. Una buona cuffia di design, bella da vedere anche se gettata sul comodino o su di un mobie dopo aver perso una partita, non ha il prezzo eccessivo che magari vi aspettereste. Almeno se volete orientarvi su prodotti commerciali, prodotti da grandi marchi e dunque affidabili.
Una buona cuffia da gioco di design infatti ha un prezzo che spazia dai 40 agli 80 euro, in base non solo alle funzioni specifiche che propone, ma anche in base al suo aspetto, ed al fatto di essere collegata o meno qualche particolare evento.
Se invece ricercate qualcosa di più particolare, esistono cuffie in edizione limitata firmata da grandi artisti, giocatori o personaggi noti, con prezzi che superano facilmente i 100 euro. Anche i prodotti di culto, legati a particolari serie o videogame del passato, hanno spesso prezzi che superano facilmente il centone.
Se poi, invece, volete strafare, sappiate che esistono anche prodotti rifiniti in oro, decorati in ceramica o ricuciti a mano e su misura. In quel caso, per evitare malori alla fine di un lungo articolo, forse è bene che il prezzo ve lo cerchiate da soli.