Qualità. Tutti siamo alla ricerca di una “qualità migliore” in ogni cosa. Nei cibi che mangiamo, negli indumenti che indossiamo, negli oggetti che acquistiamo. Anche nelle nostre vite, specialmente in questi particolari momenti che stiamo vivendo.
La qualità però non è un elemento astratto. È un parametro, un metro di giudizio, un indicatore chiaro e lineare di un prodotto “migliore”, in un certo senso. O almeno per certi versi.
Non sempre la qualità viene apprezzata o valutata, al momento dell’acquisto. Spesso accade l’esatto opposto, e viene utilizzata come metodo per scartare prodotti ritenuti eccessivamente costosi. Un atteggiamento velenoso e deleterio, che fortunatamente sta trovando un argine in questi ultimi anni.
L’idea di un prodotto di qualità sta attirando sempre di più gli acquirenti, che sono ben disposti a spendere qualcosa in più per portarsi a casa proprio quel qualcosa in più che altri prodotti non garantiscono. Ad esempio, nel settore dell’alimentazione, prende sempre più piede il biologico, l’allevamento a terra, i cibi a bassi contenuti di conservanti e così via.
E nel settore informatico? In quello tecnologico? Certo, potremmo parlare di aspetti legati all’ambiente, alle componenti green ed all’etica dei produttori. Ma non solo: a livello tecnologio, un prodotto di qualità presenta determinati standard e determinati parametri.
Anche una comune cuffia da gioco?
Si, anche una comune cuffia da gioco può essere di qualità, migliore, superiore alla media. A qualcuno sembrerà impossibile, ma oggi le cuffie sono degli oggetti estremamente complessi, molto più prestanti rispetto al passato e dotate di moderne tecnologie un tempo impensabili.
Non pensate al solo microfono, o alla possibilità di essere usate senza cavi. Pensate alle potenzialità di internet, della connessione al wi-fi, dell’interfacciamento con servizi di streaming e piattaforme terze. Tutti questi fattori hanno di fatto rivoluzionato anche una “semplice” e “comune” cuffia da gioco.
In tutto ciò, sono stati modificati e migliorati i componenti interni alle nostre cuffie. I moderni chipset, le recenti schede informatiche ed i più recenti microchip hanno permesso uno snellimento del prodotto ed un alleggerimento della cuffia. Non solo a livello di componentistica, ma proprio fisicamente: sono molto più leggere, pesano di meno.
Allo stesso tempo, la presenza di questi moderni componenti ha portato numerose migliorie di livello tecnico, non sempre adeguatamente considerate al momento della scelta di una cuffia da gioco. Meglio vedere nel dettaglio di cosa si tratta.
Output audio: superare il classico stereo
La maggior parte delle cuffie da gioco in commercio, anche di alta qualità, dispongono del classico output audio di tipologia stereo. Per farla semplice, essendoci solo due altoparlanti o auricolari, l’audio viene “diviso” in due distinti canali – generalmente noti come destro e sinistro – per migliorarne la qualità all’ascolto umano.
Si tratta di un “trucco” impiegato da decenni, che garantisce una valida fedeltà audio ed una massima percezione di suoni e dettagli. Tuttavia, oltre allo stereo esistono diverse altre tecnologie audio, spesso di alta ed altissima qualità. Una di queste, largamente diffusa nelle cuffie, è quella surround.
La tecnologia surround amplifica quanto fatto dalla tecnologia stereo, ed anzichè limitarsi a due sole suddivisioni procedere ad ulteriori split, fino 5, 7 ed anche più. Tutto ciò per garantire una singola traccia di qualità massima, ed enfatizzare così ogni aspetto del suono.
Se volete avere quel qualcosa in più dalla vostra cuffia da gioco, potreste valutare proprio una cuffia surround. Prestate attenzione però alla differenza tra nativo e virtuale. Esistono infatti delle cuffie che, visivamente, si presentano sempre con due altoparlanti, ma all’interno nascondono 5 casse o più. In quel caso, potrete avere un surround nativo.
Prima di acquistare però, sappiate le ultime due cose: anzitutto, il prezzo per questo prodotti è molto elevato. In secondo luogo, sono utilizzabili quasi esclusivamente da computer. Pensateci bene, insomma.
Potenza ed impedenza: che roba è?
Altro elemento che determina la qualità complessiva della nostra cuffia da gioco è la sua potenza: espressa in decibel, per i più indica quanto forte può essere il volume e dunque a quanto si può mettere alta la musica quando si gioca.
Beh, in effetti semplificando molto la potenza – o sensibilità – è quel parametro che indica proprio quanto l’audio possa rimanere fedele ad un costante aumento di volume. Un buon prodotto può raggiungere un elevato numero di decibel, garantedoci così alte prestazioni anche in caso di volume altissimo.
A ridurre la potenza delle cuffie interviene poi un importante stabilizzatore, noto come impedenza. Che roba è? Sono sicuro che molti di voi non l’hanno mai sentito nominare. Ed in effetti si tratta di un parametro poco considerato, dato che indica la capacità di ridurre l’input audio e stabilizzarlo quanto più possibile.
Questa operazione ci permette di avere così un audio di alta qualità, sacrificando però il volume, che tenderà ad abbassarsi a seguito della sua stabilizzazione. Per bilanciare al meglio tale situazione, è opportuno scegliere prodotti con valori di sensibilità ed impedenza simili, in modo tale che non creino scompensi tra loro.
Ora che avete i principali rudimenti, non vi resta che sfogliare le numerose pagine a disposizione e scegliere il prodotto che più fa per voi.